26 febbraio 2015

Distruzione a Ninive


 DISTRUZIONE DEGLI IDOLI A NINIWA: CAMBIO DELLA GUARDIA?

La distruzione delle statue assire nel museo di Niniwa (l’antica Ninive) fa riflettere.

Ninive era la citta dedicata a Inanna/Ishtar (Iside ovvero Isis) e sorprende quindi che sia proprio Isis a distruggere la sua stessa ‘casa’.

Forse si tratta solo di un cambio al vertice, come prefigurato dall’11 Settembre in cui crollarono le basi dell’antico accordo programmatico tra ‘dei’ sul dominio terreno.

La caduta degli idoli è comunque un gesto simbolico importante.

Ninive viene ricordata e citata spesso nella Bibbia ed in scritti assiri precedenti, sovente associata all’idea della sua distruzione.

A tal proposito, una cronaca babilonese asserisce: Presero gran bottino dalla città e dal tempio e ridussero la città (di Ninive) ad un cumulo di rovine.

Sofonia 2:13, profetizzava: Ed egli stenderà la mano verso il Nord, e distruggerà l'Assiria. E farà di Ninive una distesa desolata, una regione arida come il deserto.

Ovviamente e come sempre i cosiddetti ‘fatti’ non sono altro che operazioni mediatiche multilivello dalla raffinata ideazione anche se dall’esecuzione spesso barbarica e cruenta.

E’ impensabile che esista un’organizzazione integralista come questa dell’ISIS senza che sia stata accuratamente progettata a tavolino. E’ impensabile che operazioni mediatiche come questa della distruzione musiva non siano progettate per finalità persuasive.

'Passi infatti l’omicidio, la tortura, lo sgozzamento, il genocidio, il rogo umano … ma la distruzione dei manufatti antichi no! Questa si che è davvero una barbarie'. Con questa operazione si vuole probabilmente destare lo sdegno della parte intellettuale dei paesi occidentali che è in generale indifferente all’umano genere ma che è pronta alla pugna per ‘lesa cultura’.

Per fortuna che c’è Barry Soetoro (ossia: Barack Obama) che se ne occuperà.

Il quadro è ora completo perché si crei l’eggregore dell’interventismo. Un coro unanime si leverà per impedire ulteriori scempi. Il substrato sottile è pronto. A ciò, temo, seguiranno solo altre bombe ed altra distruzione.

A dare realmente disgusto è però la menzogna e la propaganda. Togliere energia a questa forza malevola renderà il suo operare più incerto. Ed il suo operare ha come fine solo morte e distruzione.
 

Jonfram: notizie da nessun luogo


 
CERIMONIA DEL JONFRAM DAY
 
Jonfram è il nome dato da alcuni nativi polinesiani ad una presunta divinità, oggetto della ritualistica di una loro forma elementare e primitiva di religione organizzata. Tale forma di culto condiviso si instaurò a seguito dell’utilizzo di quelle isole come luogo di stoccaggio delle riserve belliche statunitensi, destinate alla logistica di supporto delle truppe impegnate, nella seconda guerra mondiale, contro il vicino Giappone.

La popolazione indigena, osservando il via vai di navi ed aerei cargo che depositavano i container pieni di armi e viveri, aveva interpretato il tutto come un’operazione divina ed aveva individuato il suo Dio in un marinaio statunitense che si definiva presumibilmente ‘John from America’ da cui la forma contratta e storpiata ‘Jonfram’.

VISIONE DI EZECHIELE
 
Tale elementare e comprensibile meccanismo (quello appunto proprio dei cosiddetti culti CARGO) è probabilmente all'origine di tutte le antiche religioni terrestri, compresa quella ebraica. Tale aspetto è ben argomentato ad esempio dalle traduzioni critiche della Bibbia presenti nei tanti lavori letterari di Mauro Biglino.

Jonfram è quindi il nome segreto di Dio che risiede in nessun luogo, dal quale traiamo le cronache per questo improbabile nuovo blog, satellite di freeskies.